Portafoglio con banconote da 100 euro, occhiali e foglio con numeri, simbolo delle spese per le bollette di luce e gas

Secondo l’aggiornamento pubblicato da Arera, nel quarto trimestre 2025 la bolletta dell’elettricità per il “cliente tipo vulnerabile” in Maggior Tutela diminuirà del 7,6% rispetto al trimestre precedente. La spesa media annua stimata per chi resta in tutela è di 608,72 euro, contro i 498,10 euro del 2024: un aumento del 22,2% su base annua, nonostante il calo degli ultimi tre mesi dell’anno.

La riduzione, secondo quanto riportato dall’Autorità, è dovuta al calo della spesa per la materia energia (–5%) e per il dispacciamento (–2,2%), con oneri di sistema invariati. Il prezzo di riferimento per il quarto trimestre è fissato in 28,75 centesimi di euro per kWh, tasse incluse.

I dati sono stati illustrati da Arera venerdì 26 settembre, nel corso di un breve incontro con le associazioni dei consumatori, al quale ha preso parte Paolo Graziano, responsabile utenze di Associazione Consumatori ACP.

Secondo Graziano, “il confronto tra la spesa annua del cliente tipo mostra che, nonostante il lieve calo dell’ultimo trimestre, nel 2025 i clienti vulnerabili pagano bollette più alte rispetto al 2024. Ma i dati ufficiali confermano ciò che diciamo da tempo: la Maggior Tutela rimane mediamente più conveniente del mercato libero, anche se oggi è riservata a pochi. A nostro parere, va rivisto il concetto stesso di vulnerabilità: dovrebbe poter accedere alla tutela pubblica chiunque non abbia tempo, voglia o strumenti per orientarsi tra offerte spesso poco trasparenti. I nostri sportelli continuano a registrare forti discrepanze tra le promesse del mercato libero e i costi reali. È il momento di fermarsi e riflettere, anziché spingere i cittadini verso un’unica opzione che non garantisce reali benefici.

In un mercato energetico opaco, instabile e in balia di dinamiche finanziarie globali, nessuno può dirsi davvero “non vulnerabile”. La vulnerabilità non è una condizione marginale o patologica: è la normalità per il cittadino medio. Pensare che solo alcune categorie abbiano bisogno di protezione significa ignorare la realtà concreta in cui vivono milioni di famiglie.”

Ufficio Stampa ACP –  29 settembre 2025