
Dal 2 aprile 2025 entreranno in vigore le nuove norme del Codice del Consumo per contrastare il fenomeno della cosiddetta ‘shrinkflation’ o sgrammatura. Con il comma 1 dell’articolo 15 bis si prevede, infatti, che i produttori che immettono in commercio un prodotto con una riduzione della quantità nominale, mantenendo inalterato il precedente confezionamento, debbano informare il consumatore dell’avvenuta riduzione, mediante una specifica etichetta. Disposizioni senza dubbio utili ma non risolutive del problema del caro prezzi.
Il fenomeno della sgrammatura preoccupa i consumatori, anche perché riguarda in prevalenza i prodotti alimentari. Tuttavia, rispetto al caro vita che da anni incide sul carrello della spesa degli italiani, potrebbe risultare un falso problema. A monte c’è l’incremento del costo della vita su base annua che, puntualmente, si somma ai rialzi degli anni precedenti. Questo anche se l’inflazione non viaggia su cifre allarmanti come fino al 2023. Per i consumatori, dunque, quello che conta, non è solo sapere se nella consueta confezione c’è la solita quantità di prodotto, ma vigilare sempre sul prezzo per unità di misura, facendo un confronto fra diverse opzioni prima di effettuare un acquisto. Dal prossimo aprile i cittadini verranno sì avvertiti in caso di riporzionamento, ma per tutelarsi resta fondamentale controllare il prezzo del prodotto al chilo o al litro. Eventuali pratiche scorrette potranno essere segnalate all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Le dichiarazioni di Gavino Sanna, presidente ACP
“La shrinkflation ha un potenziale effetto ingannevole ed è giusto che i consumatori siano tutelati, ma il dibattito su di essa rischia di essere uno specchietto per le allodole, spostando l’attenzione dal vero nodo della questione: l’inflazione strutturale e il potere d’acquisto delle famiglie in costante erosione, frutto di decenni di politiche di moderazione salariale e austerità che hanno sistematicamente sacrificato i redditi da lavoro in nome della competitività e della stabilità finanziaria.”
Ufficio Stampa ACP – 23 febbraio 2025